Anche quest’anno si è rinnovata la piacevole tradizione del pranzo conviviale cui partecipano i soci della Casina dei Capitani di Meta di Sorrento e i loro familiari. Una tradizione che per alcuni anni si era interrotta per via del Covid 19 quando l’intera Umanità aveva paura sia del presente sia del futuro. Fortunatamente, anche se vicini nel tempo, quei giorni bui sembrano lontanissimi e dunque, oggi 16 marzo, il pranzo conviviale è stato organizzato dalla Casina dei Capitani di Meta di Sorrento, l’antina istituzione che è gloria e vanto dell’intera marineria della Penisola Sorrentina. . Quest’anno, 2024, contrariamente alle abitudini del passato, è stata scelta una location leggermente fuori dai Comuni della Penisola Sorrentina. Difatti il luogo scelto è stato il Towers Hotel Stabie un albergo a 4 stelle che si trova sul lungomare tra Vico Equense e Castellammare. Un albergo che qualche anno fa è nato dalla riconversione di un vecchio opificio industriale per la trasformazione del calcestruzzo, Un albergo la cui sala da pranzo offre una vista meravigliosa dell’intero Golfo di Napoli con lo sfondo di Sua Maestà il Vesuvio che ci osservava benevolmente da lontano, seppur molto vicino. Una bella giornata di sole, seppure leggermente freddina, ha reso l’evento ancora più gradevole.
L’appuntamento era per le ore 1230 e i commensali sono arrivati più o meno tutti per quell’orario. Io come d’abitudine sono arrivato un po prima perché quando vado per la prima volta in un posto mi piace esplorare la zona e vedere quante più cose possibili. Un ricchissimo aperitivo è stato servito in una sala contigua a quella da pranzo in un ambiente di grande amicizia e fratellanza com’è caratteristica degli uomini di mare. Ho passato l’intera vita lavorativa sul mare e negli anni ho maturato un’immensa stima per questa categoria di lavoratori. Eh si. L’uomo di mare non è un uomo come tutti gli altri. Il mare gli toglie molte cose, ma quello che gli dà il mare, nessuno in terra glielo può dare e dall’uomo di mare mai e poi mai ci si può aspettare una cattiva azione o una scorrettezza. Ho sempre conservato una stima infinita per la categoria dei marittimi italiani. Non so se fossero i migliori del mondo, ma per me lo erano certamente, perlomeno se non nella loro globalità sicuramente nella stragrande percentuale. I marittimi italiani erano orgogliosi del lavoro che facevano e lo facevano bene. Quando c’era bisogno di “un colpo di mano”, non si tiravano mai indietro così come non si tiravano indietro quando talune circostanze di emergenza lo richiedevano o quando c’era da fare bella figura verso l’Armatore o le Autorità Portuali.
Ho rivisto con piacere tanti colleghi e alcuni di loro incominciano a risentire delle ingiurie del tempo e, magari, alcuni di loro avranno pensato la stessa cosa guardando me. Tuttavia l’ambiente era allegro e spensierato ben lontano dai giorni passati sul ponte di comando a guardare il mare a volte in tempesta.
Dopo l’aperitivo ci siamo trasferiti nella sala da pranzo, per prendere posto ai vari tavoli e tra l’altro quest’anno i partecipanti all’evento erano in numero piuttosto numeroso con tanti colleghi accompagnati dalle loro gentili signore. In un angolo della sala la bandiera della gloriosa associazione. Dopo aver preso posto ai tavoli, ha fatto seguito il tradizionale discorso di benvenuto del Presidente della Casina il Comandante Pietrantonio Cafiero. Che ha organizzato l’evento ben coadiuvato dal Segretario Comte Giovanni Guarracino, deus ex machina dell’evento. Quest’anno l’Organizzazione si è superata poiché oltre alle molte portate da Chef stellato (vedi Menu), ad allietare il pranzo c’è stato anche l’intermezzo musicale del cantante metese doc, Lauro Attardi, (che ho scoperto, essere il fratello del compianto Michele, mio professore di navigazione ai tempi del Nautico) che con la sua chitarra e, coadiuvato dal mandolinista, ha proposto un vasto repertorio di canzoni napoletane classiche.
Il pomeriggio si è snodato in un clima di sana allegria, dove i discorsi di mare e sul mare trovavano pochissimo spazio e sostituiti da brindisi, racconti del presente, dei figli dei nipoti e degli acciacchi legati agli anni che passano.
A chiusura del pranzo è stata servita una magnifica torta che raffigurava lo stemma dell’Associazione e poi la foro di rito sul terrazzo a immortalare la presenza di un buon numero di partecipanti.
L’evento si è protratto fino alle 1630-1700 e mentre su di esso scorrevano, i titoli di coda hanno fatto seguito i saluti tra i vari colleghi, che affollandosi presso il bar per il caffè e l’amaro, si ripromettevano di incontrarsi più spesso e l’appuntamento al prossimo anno. Poi il ritorno a casa con la felicità di aver trascorso una bellissima giornata in compagnia di colleghi e delle loro compagne con la consapevolezza che a volte basta poco per essere felice e col conseguente arricchimento dello spirito.
A chiusura di quest’articolo non si può non fare i complimenti al Presidente Cafiero e al Segretario Guarracino, e a tutti quelli che si sono prodigati affinché questo evento riuscisse al meglio.
Arrivederci all’anno prossimo.
Comandante Pasquale BUONAROTTI